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Mi piace la storia e la storia fa parte del mio lavoro.
Leggendo qualche libro ambientato nel passato in cui si descriveva una cena consumata sui triclini dai ricchi romani o un suntuoso banchetto in una corte rinascimentale, mi è venuta più volte la curiosità di conoscere e provare ricette antiche.
E poi….la mia cara amica Patrizia è un’appassionata sperimentatrice di biscotti: ecco una buona occasione per una ricerca storica sull’argomento. Senza pretese cattedratiche, si intende, ma con la speranza di riuscire a riprodurre insieme qualche buon dolcetto “stagionato” dal tempo.
Pensate che già le donne nella preistoria, le nostre bis-bis-bis-bis-bis-bis……nonne sapevano procurarsi il miele e confezionare una sorta di antenati dei nostri pasticcini!
La leggenda narra che il primo biscotto o meglio pane biscottato della storia risalga agli antichi romani, ai soldati che partivano per le campagne di conquista, specie per mare: era una sorta di galletta dolce, il “pane Nautilus”. Nei secoli successivi, sempre dolcificate con il miele, queste gallette vennero arricchite con frutta secca: mandorle, fichi, nocciole, mele cotogne.
Il vero biscotto che mangiamo oggi però nasce nel Medio Evo, come ci suggerisce l’etimologia della parola: il termine deriva dal latino medievale “biscoctus”, composto da bis (“due volte”) e coctus, participio passato di coquère, ossia “cuocere”.
Proprio nel Medio Evo i nostri monasteri sfornarono i ricciarelli, i pinocchiati e tanti altri biscotti speziati e aromatizzati, ma si moltiplicarono anche le botteghe artigiani specializzate in questo prodotto.
Da allora se ne è fatta di strada “dolce”.
Oggi sul mercato troviamo una quantità infinita di biscotti fornitici dalle industrie, ma il profumo di una nostra sfornata con ingredienti sani e controllati è unico e imperdibile!
Mara