E’ una tradizione milanese che si è poi diffusa in quasi tutta la Lombardia. Il 3 febbraio si è soliti far benedire un pezzo del panettone di Natale, da mangiare in nome di San Biagio, medico e vescovo armeno, il protettore della gola e del naso.
La tradizione nasce da due fatti diversi. Il primo racconta che San Biagio (medico vissuto nel terzo secolo) salvò la vita ad un bambino che aveva ingerito una lisca di pesce che gli si era bloccata in gola. Il secondo è relativo ad una donna che aveva portato ad un frate un panettone chiedendgli di benedirlo per il giorno di Natale. Il frate se ne dimenticò e passata la festa, pensando che la donna non tornasse a riprendere il suo dolce, lo mangiò. Il 3 febbraio la donna si presentò ed il frate dispiaciutò andò a prendere il piattto vuoto, ma suo con grande stupore, vi trovò un panettone molto più grande di quello che gli aveva portato la donna.
Ricordo mia nonna quando il giorno di Natale metteva da parte un pezzetto di panettone e lo ritirava fuori, dopo averlo fatto benedire, a febbraio. Un boccone a testa un po’ seccco, ma che dovevamo mangiare tutti a colazione per scongiurare il mal di gola o il raffreddore per tutto l’inverno.
Oggi per San Biagio raramente si mangia il panettone aperto il 25 dicembre, la maggior parte delle persone lo acquistano nuovo e ne approfittano per mangiarne una bella fetta, altro che un bocconcino secco!