Una normale domenica di inizio marzo, una normale giornata assolata, un normale parco pubblico pieno di fiori con qualche bambino che gioca sotto gli occhi attenti dei genitori, eppure oggi non c’è molto di normale. Da poche ore abbiamo appreso che la regione Lombardia è stata chiusa a causa del coronavirus, nessuno può entrare o uscire dalla Lombardia se non per valide ragioni. La gente si saluta da lontano, qualcuno indossa la mascherina, altri camminano a testa bassa. Si respira un’aria irreale, la stessa che ho respirato nel 2003 quando vivevo a Singapore ed è arrivata la SARS, ricordate? qui in Europa è arrivato solo l’eco di quello che stava succedendo in Asia, ma a Singapore l’emergenza è stata grande. Singapore città stato con, allora, 4 milioni di abitanti, di punto in bianco è diventata una città fantasma. Nessuno camminava per strada, i parchi pubblici erano deserti, per strada pochissime macchine e al supermercato i pochi clienti, quasi tutti con mascherina, si giravano spaventati al minimo colpe di tosse. Anche allora avevano limitato la circolazione delle persone e previsto la quarantena per chi entrava in contatto con il virus. Sapete cosa avevano previsto per chi non rispettava le regole? multe salatissime e pubblicazione della foto con tanto di nome e cognome sul giornale più diffuso. Anche oggi è importante limitare i nostri spostamenti, e non frequentare aree affollate, per poter limitare il più possibile il rischio di contagio. Rispetto alla Sars, il Coronavirus ha una mortalità inferiore, ma si diffonde molto più facilmente. E’ importante quindi, evitare le situazioni che possano favorire il contagio. Meglio stare a casa il più possibile e sfruttare la situazione: potrebbe essere un’occasione per leggere quel libro che da mesi abbiamo sul comodino senza avere il tempo di aprirlo, o iniziare a fare le pulizie di Pasqua, visto che manca solo poco più di un mese, o seguire quel corso su Internet per il quale non troviamo mai il tempo, e perché non organizzare una di quelle interminabili partite a Monopoli o Risiko? sarebbe l’occasione giusta per dedicare un po’ di tempo al resto della famiglia, Oggi poi, con tutte le possibilità che offrono Internet e i social, è difficile sentirsi soli.
Allora, rispettiamo i divieti che è un dovere sociale e non adeguarsi sarebbe sintomo di immaturità, e mancanza di rispetto per gli altri, e se tutti ci impegneremo, presto usciremo da questa emergenza e potremo tornare a vivere la nostra vita.
p.s. nella foto si vede Villa Mirabello che è la sede del museo civico di Varese e, appena finita l’emergenza, vi invito a venire a visitarla, ne vale la pena!